Come si formano i diamanti

4 Agosto 2016

I diamanti si formano a 130/150 km sotto al crosta terreste in una particolare condizione di alta pressione ed alta temperatura. I cristalli vengono successivamente trascinati in superficie attraverso condotti vulcanici esplosivi, caratterizzati da una roccia ricca di olivina detta “Kimberlite” dalla località di Kimberly in sud Africa (giacimenti privati).

In seguito la Kimberly viene lentamente attaccata dall’erosione che sgretola la roccia e libera i diamanti facilitando il loro allontanamento e la loro sedimentazione con sabbie e ghiaie (giacimenti secondari).

SCOPRI IL DIAMANTE SALVADORI

Il diamante è costituito da carbonio puro. Anche la grafite è costituita da carbonio puro, ma la struttura cristallina è diversa.

Il diamante infatti appartiene al sistema cristallino cubico e in natura si presenta spesso con forma ottandria (8 facce) e più raramente con forma cubica (6 facce) o dodecaedrica (12 facce), mentre le graffite ha un sistema cristallino esagonale compatto e non presenta l’eccezionale durezza e trasparenza del diamante.

Il diamante è il minerale più puro che si conosca, ma ciò non significa che sia infrangibile; può venire scalfito soltanto da un altro diamante, ma un colpo deciso può mandarlo in frantumi. E’ fragile e si sfalda facilmente secondo le facce dell’ottaedro.

Esiste una scala della durezza per conoscere appunto la durezza dei vari minerali. E’ la Scala di Mohs. Questa scala prende come riferimento la durezza di 10 minerali numerati progressivamente da 1 a 10, tali che ciascuno è in grado di scalfire quello che lo precede, ed è scalfito da quello che lo segue. Non è direttamente proporzionale, ossia il corindone che è 9 è circa sei volte più duro del topazio che è 8. Il diamante è 140 volte più duro del corindone che è 9.

SCALA DI MOHS:

1. Talco

2. Gesso

4. Fluorite

5. Apatite

6. Ortoclasio

7. Quarzo

8. Topazio

9. Corindone

10. Diamante