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2 Luglio 2019
“Una lacrima di marmo ferma sulla guancia del tempo”: così il poeta Tagore definì il Taj Mahal, il monumento simbolo dell’India e un capolavoro senza eguali dell’arte persiana.
Grazie alla sua unicità e bellezza, è una delle sette meraviglie del mondo, e fu proclamato dall’Unesco patrimonio dell’Umanità nel 1983.
Una storia d’amore e diamanti
La storia che questo monumento celebra lo ha portato nel corso dei secoli a diventare l’emblema dell’amore puro e assoluto, superiore a qualsiasi etnia, cultura e religione.
Leggenda narra che il principe Moghul Shah Jahan incontrò la fanciulla Arjumand Banu Begum in un bazar della città indiana di Agra. La ragazza stava provando una collana di diamanti e il futuro imperatore, vedendola, se ne innamorò perdutamente e le fece dono di quel prezioso gioiello.
Arjumand, per questioni politiche, non potè essere la sua prima moglie, ma fu quella che Moghul Shah Jahan amò davvero tanto da soprannominarla Mumtaz Mahal, che in antico persiano significa “prescelta o gioiello del palazzo”.
Dopo diciannove anni di matrimonio, Mumtaz Mahal morì dando alla luce l’ultimo dei suoi quattordici figli ma, prima di andarsene, la principessa implorò il marito di non risposarsi più e di costruirle un monumento funebre in suo onore.
Sovrastato dal dolore, l’imperatore volle realizzare gli ultimi desideri della moglie e, quando il Taj Mahal venne terminato, l’imperatore adagiò sul feretro dell’amata i diamanti più preziosi del suo tesoro.
La Collezione Taj Mahal di Salvadori s’ispira alla leggenda e all’essenza che il mausoleo indiano racchiude in sé. Le sinuose forme orientali dei gioielli richiamano l’architettura del palazzo e si intrecciano l’una con l’altra per diventare un unico cuore brillante, custode di segreti d’amore e simbolo dei meravigliosi legami che tale sentimento fa resistere al tempo.
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